Una pizza nel futuro

A stare a sentire quei disfattisti di altratradate, sembrerebbe che succedono solo disastri nel ridente paese varesotto. Eppure ci sono anche buone notizie. Quali? Ohibò, ad esempio, tra breve a Tradate non ci sarà solo un nuovo McDonald's, bensì anche un Ghiottopizza!

Ma che diamine é un ghiottopizza? Beh, una specie di Spizzico, un fast food a base di pizza o, come giustamente orgogliosi dicono loro: "ristorazione veloce (pizza al taglio, rotonda, friggitoria, hot dog, puccia)". Non so quanto consolante sia il fatto che "tutti i punti vendita avranno il nuovo layout che diventerà un elemento di distinzione forte e funzionale dell’intera rete in franchising." ma mi riempe di soddisfazione che Ghiottopizza abbia un concept, e che questo sia "Un sorriso di pizza".

Insomma, trattasi di un McDonald's in salsa italiana.

Se non fosse che lo fanno al mio paese, mi farebbe pure un po' ridere che questo abbandono della identità locale venga dai leghisti, che pure sbandierano il localismo come loro nume tutelare.

De Sade vittorioso

Il sempre stupefacente Cardinal Ruini pensa bene di rispolverare il marchese de Sade, in quanto teorizzatore delle pulsioni individuali perverse che starebbero spopolando di questi tempi, e servirlo su un piatto d'argento, con il solito contorno di relativismo e nichilismo, al IX Forum del Progetto Culturale dell'episcopato italiano.

Secondo quanto dice l'agenzia cattolica Zenit, il nostro avrebbe affermato che "la situazione di questi ultimi anni corrisponde in qualche misura a quel tipo di soggettività e di rivoluzione che propugnava de Sade, basata sul trionfo delle pulsioni individuali piuttosto che su un ideale di regolamentazione razionale”, al punto tale che “molti praticano normalmente la perversione, perché ritengono di avere il diritto su tutto”.

A me tutto ciò pare ridicolo. Quanti saranno al giorno d'oggi i fan del divin marchese? Mi pare improbabile che i comportamenti stigmatizzati siano da imputarsi alla sparuta minoranza che si é presa la briga di leggere i testi di quel bizzarro libertino settecentesco, mi sembra piuttosto che siano figli di un modello di società consumistico che spinge a vedere tutto come merce, che deve essere comprata, consumata, gettata, in un ciclo senza fine.

Expo

Stavo ripensando al giusto commento di Taz sul mio post a proposito dell'Operazione Isola, quando ho letto le dichiarazioni di Ingroia e le relative prese di posizione di Formigoni e Castelli.

In particolare, Ingroia sottolinea come non combattere le infiltrazioni mafiose porta necessariamente a una sconfitta per chi non faccia parte delle organizzazioni malavitose. Inizialmente il soggetto esterno può pensare di trarre un vantaggio dalla situazione, ma alla fine dei conti finirà per diventare una pedina nelle mani della delinquenza.

Preferisco stendere un velo pietoso sui commenti di Formigoni e Castelli.

PS: Sui rischi di infiltrazione mafiosa nell'expo, avevo già scritto qui.

FAI di primavera

Anche quest'anno, sabato 28 e domenica 29 marzo 2009, il FAI (fondo ambiente italiano) permette di vistare gratuitamente 580 monumenti in tutta Italia. Tra i siti visitabili nella mia zona (il basso varesotto) segnalo il Parco Archeologico di Castelseprio, dove sarà possibile visitare anche il monastero, edificio dalla storia lunga e complessa: nato come avamposto militare del tardo impero romano, passato ai Goti e poi ai Longobardi, venne quindi convertito a monastero benedettino, per diventare poi una cascina. Questa ultima incarnazione, per quanto modesta, permise probabilmente la sopravvivenza della struttura che é giunta fino a noi nella sua architettura composita che riflette le sua non banale storia.

Vedi la mappa su una nuova pagina
Dal monastero é poi possibile incamminarsi verso la zona archeologica di Castelseprio, ma non ho ancora avuto tempo e modo di utilizzare la rete sentieristica del posto (che mi si dice non male) e quindi dirò di più quando ne potrò parlare per esperienza diretta.

Numeri e fede

Avvenire ha pubblicato una serie di articoli volti a dimostrare come matematica e fede non siano in contrapposizione. Bene, mi vien da dire, finalmente si vuole fare un passo nella direzione giusta, lasciamo che fede e scienze seguano le loro strade senza negarsi vicendevolmente.

Galileo Galilei c'era già arrivato qualche secolo fa, quando affermava che il libro della fede e il libro della natura non potevano essere in disaccordo fra loro, le possibili incongruità tra i due mondi dovevano essere intrinseci al fatto che scienza e fede hanno scopi diversi, e che quindi trattano gli stessi argomenti secondo punti di vista differenti.

In fin dei conti é scritto pure nel Vangelo, dare a Cesare ciò che é di Cesare e a Dio ciò che é di Dio. Esistono campi diversi, occorre usare mezzi adeguati per ogni campo.

Dunque sembrerebbe tutto pacifico: le scienze in genere, e la matematica in particolare, hanno un loro campo di applicazione in cui sono sovrane; la religione si occupa di cose diverse, non pertinenti alla sfera scientifica, campo in cui le scienze non hanno molto da dire.

Eppure il Luigi Dell'Aglio, che cura questa serie di articoli, non pare soddisfatto di questo risultato, vuole andare un poco oltre: la matematica, secondo lui, non può essere usata per dimostrare l'inesistenza di un dio (fin qui siamo d'accordo) ma può e deve essere usata per dimostrarne l'esistenza (e qui le cose non quadrano). E intervista matematici per darci questa sua visione della realtà.

Ma, diamine, se la matematica non ha gli strumenti per dire alcunché sull'esistenza o meno di un essere trascendentale alla realtà sensibile, come può essere usata per appoggiare questa ipotesi?

Puntata del 26 gennaio, intervista a Mario Girardi. Si parte con Socrate e il suo so di non sapere che ci ammonisce su come non possiamo avere certezze su nulla (a dire il vero questo viene usato come se fosse una debolezza del metodo scientifico, ma ogni scienziato che si rispetti sa bene che una teoria scientifica é vera solo finché non la si dimostra falsa, quindi non vedo bene il punto), si cita - non capisco bene a che titolo e senza fare il nome del suo illustre padre - il paradosso di Goethe, secondo il quale più aumenta la conoscenza più aumenta la consapevolezza dell'ignoto, e si accenna al teorema di incompletezza di Kurt Goedel. Tutto ciò ci porta a dire quanto gli scienziati sanno da alcuni secoli, ovvero che la conoscenza scientifica é una costruzione instabile, soggetta a continua revisione e che ha la sua giustificazione nei risultati che ci dà.

"Ma è vero che, per essere bravi ma­tematici, bisogna essere atei?" si chiede il bravo intervistatore. Ovviamente no, risponde il Girardi, e io con lui. Anche se a me verrebbe da chiedere al Dell'Aglio da dove gli sia venuta questa balzana idea.

Girardi invece dice che chi ab­bina matematica e ateismo cerca di confondere i piani. Non si limita ad affermare "So di non sapere". Fa u­na professione di fede a rovescio. E fin qui sono perfettamente d'accordo. Il problema é il passo successivo: può essere soltanto un caso che tutto funzioni in questa maniera? Si chiede Giradi, che si risponde: Esi­stono una serie di indicazioni mol­to precise – segni, segnali e "punta­tori" – sparse dovunque, che danno un altro significato a tutto quello che troviamo e vediamo.

Ma Girardi! Ti si può rispondere con le tue stesse parole (adattate allo scopo): Chi ab­bina matematica e teismo cerca di confondere i piani. Non si limita ad affermare "So di non sapere". Fa u­na professione di fede.

Perché mai sarebbe sciocco usare la matematica per dimostrare l'inesistenza di un dio, mentre sarebbe astuto usarla per dimostrarne l'esistenza?

Rettili lombardi

Leggo sul sito del Comune di Vedano Olona che oggi, 25 marzo, é stato presentato il libro "Conoscere e proteggere i Rettili della Lombardia", presenti, fra gli altri, gli autori Stefano Scali e Guido Pinoli, che é anche direttore del Parco Pineta. Qualche indicazione in più sulla pubblicazione la si trova nella newsletter di parchi lombardi, numero di marzo.

Simpatica la copertina del testo, che riporto qua di lato, e interessante il tema trattato. I rettili hanno in genere un appeal piuttosto ridotto, eppure rappresentano una fetta di tutto rispetto del nostro ecosistema.

Paparo

L'Operazione Isola ha colpito (e presumibilmente affondato) la 'ndrina Paparo in quel della Brianza. La vicenda di Marcello Paparo e della sua famiglia é interessante perché ci mostra come questo genere di mafia opera nel nord Italia. Ufficialmente i Paparo erano gente a posto, imprenditori che possedevano aziende brianzole di successo, lavoravano nella movimentazione terra con la Ytaka di Brughiero, nei trasporti con la P&P di Cernusco e altre ditte, avevano ristoranti e altre attività.

Tutte attività che venivano gestite con una doppia faccia, dove quella legale copriva quella mafiosa. Erano aziende di successo perché non era salutare fare loro concorrenza.

Trans-castelli

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Il controfagotto

Il controfagotto é lo strumento orchestrale che raggiunge le tonalità più profonde. Il suo timbro inconfondibile lo qualifica come strumento di elezione quando si voglia evocare atmosfere tragiche o grottesche.

Nasce come derivazione del fagotto, un secolo dopo ad esso (il più antico controfagotto rimastoci risale al 1714), e fu impiegato per la prima volta da Georg Friedrich Händel, per poi essere utilizzato da Mozart, Weber e da Beethoven, che per primo scrisse una parte appositamente per questo strumento nella sua Quinta Sinfonia.

Nell'immaginario collettivo resta scolpito l'uso che ne ha fatto Paul Dukas ne "L'apprendista stregone".

Per l'uso contemporaneo dello strumento si veda (o meglio, si ascolti) il concerto per controfagotto del finlandese Kalevi Aho.

Un ristorante economico

Un primo viene €1.50, per un secondo bastano 2 Euro. Sì, ma la qualità? Ottima. Sarà in un posto irraggiungibile? No, é in centro a Roma.

Altri prezzi:

Spremuta €0.92
Panino al prosciutto €1.17
Tramezzino €0.96
Cappuccino €0.58
Caffè €0.42
The con fette biscottate €0.84
Liquore €0.93
Pasticcino €0.46
Birra €1.60

Vien da chiedersi come mai la birra sia così cara.

Però, tutto sommato, dovessi passare a Roma, un giro in questo bar-ristorante ce lo farei pure. Il problema é che si tratta della buvette del Senato, e che quindi non é cosa da tutti entrarci.

E' da notare che i prezzi hanno raggiunto questo livello perchè sono stati appena ribassati (non é un errore: ribassati!) in seguito al cambio di gestione.

La cosa ha, come é lecito attendersi, causato un certo malumore. I dipendenti del Palazzo protestano: loro il cappuccino lo pagano ben 60 Eurocent!

Stelle variabili

Leggo su varesenews che sono state scoperte due nuove stelle variabili dall'osservatorio astronomico di Tradate.

La prima é una variabile RR Lyrae HADS/SXPhe.

Il fatto che sia una RR Lyrae ci dice che si tratta di una piccola stella dall'età avanzata.
HADS sta per High-Amplitude Delta Scuti. Le stelle HADS sono note anche come Al Velorum, e sono variabili pulsanti a breve periodo molto simili alle Delta Scuti, anche se un po' più grosse di loro e un poco più luminose.
SXPhe sta per SX Phoenicis, che é un tipo di variabile pulsante anch'essa molto somigliante a una Delta Scuti.

Immagino che le indagini su questa siano ancora a livello iniziale, e quindi non si sappia ancora bene come catalogarla precisamente.

La seconda é una variabile ad eclisse, ovvero di un sistema binario di stelle che, ruotando, si eclissano a vicenda nei nostri confronti, dandoci l'impressione di osservare una unica stella la cui luminosità sia variabile nel tempo.

L'esempio classico di variabile ad eclisse é Algol (la stella beta di Perseo, non il linguaggio di programmazione) di cui fornisco il link per vederla su Google Sky

Parola di Corona

Depone Fabrizio Corona, autonominatosi "re del gossip", al processo vallettopoli, che lo vede indagato per estorsione e tentata estorsione a causa dei ricatti che avrebbe organizzato ai danni di personaggi dello show-business colti in fallo.

A me pare che il Corona sia una vittima di questo sistema bizzarro in cui viviamo e, se fossi il avvocato, imposterei la linea difensiva su una semi-infermità mentale dell'indagato. In ogni caso, un qualche annetto di galera - e la restituzione delle somme estorte - non penso gli possa fare male.

Tra le parti più succose della deposizione, che mi sono letto sul corriere e su repubblica, i suoi attacchi: a Lapo Elkann, che andrebbe secondo lui indagato per falsa testimonianza - come pure Adriano; a Massimo Moratti, incapace di fare il suo lavoro; alla magistratura, troppo severa nei suoi confronti.

S'é mostrato orgoglioso per essere riuscito a strappare a Patrizia (il transessuale coinvolto nella notte brava con Lapo Elkann, che lo portò in ospedale) l'esclusiva per un intervista, e pare non abbia capito bene come mai la Fiat non abbia pagato lui per insabbiare la vicenda, ma abbia preferito far valere la sua influenza per far sì che nessun "pezzo grosso" dell'informazione la comprasse.

Massimo Moratti si sarebbe mostrato come un "uomo senza attributi", per non aver comprato le foto di Adriano che il Corona gli aveva sottoposto. Ci vuole una logica ben distorta per affermare ciò, dato che buon senso vorrebbe che il Moratti sia da considerare coraggioso, visto che non si é piegato a un ricatto, ma nella distorta logica coronica le cose funzionano in questo modo: Adriano fa una festicciola balorda, con prostitute, un qualche paparazzo scatta foto imbarazzanti che gira al Corona ("Adriano era ritratto da ubriaco accanto a delle prostitute e sul tavolo c’era sale che poteva sembrare cocaina anche se non lo era"), il Corona, ripugnato per quello che vede sulle foto ("Quelle fotografie erano allucinanti e vergognose: non è possibile che un ragazzo di 24 anni, che potrebbe avere tutte le donne che vuole, si faccia fotografare così, quando c'è gente che guadagna mille euro e ne spende 500 per andare allo stadio per vedere l'Inter") le propone a Moratti ("Giornalisticamente strepitose ... potevano valere 350 mila euro. Erano la prova che spiegava il perché un giocatore molto forte era improvvisamente diventato un brocco") che, con sua grande sorpresa la manda a stendere. Secondo lui "Moratti avrebbe dovuto prendere le foto e poi bacchettare Adriano. Invece fece il contrario, perché lui si fa prendere per i fondelli dai giocatori."

Tanto per migliorare la sua situazione, il Corona ha pensato bene anche di spiegare come funzionano le cose alle corte: Insensati i suoi giorni di detenzione preventiva perché, se é vero che "moralmente mi potete dare l'ergastolo perché con la mia attività ho rovinato le famiglie" non potevano tenerlo in gattabuia "solo sulla base di un giudizio morale"; s'é pure dimostrato un esperto nell'identificare transessuali (pur tenendoci a specificare che lui é "molto uomo", parlando di foto fatte a Francesco Coco.

Pissarell

Leggo, sul solitamente beninformato altratradate, che il vino del mio paese natale, ormai da lungo tempo estinto (il vino, non il paese) si sarebbe chiamato Pissarel (o meglio Pissarell).

Perbacco, dirà il sofista, non certo un nome di cui vantarsi! Eppure, con un po' di buona volonta (e di fantasia) ci si può inventare una certa nomea anche in questo caso.

Leggiamoci infatti il Carlo Porta, nume della poesia dialettale in generale e milanese in particolare. Nelle sue Poesie edite e inedite, raccolte nel volume pubblicato da Hoepli (e ne approfitto per far un po' di pubblicità gratuita al loro sito www.hoepli.it), troviamo questo significativo accostamento:

La poesia XXI recita così

AVIS

I fradei goeubb, che staven all'insegna
Di piffer de montagna, fan savè
Ch'han dervii fondegh al teater Re
All'insegna del sparg de Zilavegna.
Venden fiasch assortii, prezzi discrett,
Della fabbrica d'X Y Z.

Si parla di vino, é fuor di dubbio. Non se ne cita il nome né la provenienza, é vero. Ma non demordiamo, e passiamo alla seguente, la XXII, che inizia con queste due strofe:

Adess che soo che el Pezzi el Paganin
El Caleppi, el... Pissarell
E el famoso sur Carlo Gherardin
Hin in guerra dezisa e han rott i squell
Col romantisma e che nol ponn soffrì,
Amen, renonzii al romantisma anmì.

Che quand cinqu omenoni de sta sort
Se metten d'ona part, no gh'è de rid:
Gh'han reson semper, anca quand gh'han tort
E quand riven al meret de dezzid
Che una tal cossa la sia bonna e bella,
L'è bella bonna anch che la fuss de quella.

Ebbene, non ci vuole certo un luminare per rendersi conto che l'accostamento non può essere casuale. Prima il Porta ci parla di vino, poi di Pissarell. E per di più ci dice anche che una tal cosa é buona e bella! Da cui, possiamo dedurre che il Porta ci voleva parlare del famoso vino tradatese e magnificarne le sue caratteristiche.

Il perchè non l'abbia fatto in termini meno criptici, vien quasi da dire enigmistici, é ancora materia di studio. Si pensa a una manovra del partito avverso, che tanto brigò per contrastare le fortune del nobile vino da costringere il Porta a nascondere la sua passione per il Pissarell dietro il paravento di una velata allusione che comunque restava limpida ai suoi contemporanei.

Malpensando

Chiunque passi da Malpensa non può fare a meno di notare come lo scalo milanese sia malmesso e quanto avrebbe bisogno di investimenti per diventare realmente utilizzabile. Non é solo la limitatezza dello scalo in sé a renderlo aeroporto secondario ma anche, se non soprattutto, la scarsità dei collegamenti.

La Lega ci ha fatto parte della sua campagna elettorale sopra parlando, in modo ambiguo, di una difesa dello scalo aereo contro un presunto "schiaffo coloniale" dell'allora governo in carica. Ma erano, come spesso accade, solo chiacchiere che si sono risolte in un nulla di fatto.

Il problema non era difendere la Malpensa, ma investirci sopra, farla crescere. Ma evidentemente non c'é nessun reale interesse in questa direzione, si preferisce piuttosto sperperare fondi in un opera inutile come il ponte sullo stretto di Messina.
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