De Sade vittorioso

Il sempre stupefacente Cardinal Ruini pensa bene di rispolverare il marchese de Sade, in quanto teorizzatore delle pulsioni individuali perverse che starebbero spopolando di questi tempi, e servirlo su un piatto d'argento, con il solito contorno di relativismo e nichilismo, al IX Forum del Progetto Culturale dell'episcopato italiano.

Secondo quanto dice l'agenzia cattolica Zenit, il nostro avrebbe affermato che "la situazione di questi ultimi anni corrisponde in qualche misura a quel tipo di soggettività e di rivoluzione che propugnava de Sade, basata sul trionfo delle pulsioni individuali piuttosto che su un ideale di regolamentazione razionale”, al punto tale che “molti praticano normalmente la perversione, perché ritengono di avere il diritto su tutto”.

A me tutto ciò pare ridicolo. Quanti saranno al giorno d'oggi i fan del divin marchese? Mi pare improbabile che i comportamenti stigmatizzati siano da imputarsi alla sparuta minoranza che si é presa la briga di leggere i testi di quel bizzarro libertino settecentesco, mi sembra piuttosto che siano figli di un modello di società consumistico che spinge a vedere tutto come merce, che deve essere comprata, consumata, gettata, in un ciclo senza fine.

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