In fin dei conti penso che il miglior accesso ai boschi tradatesi sia quello più a sud. L'accesso avviene attraverso via Ai Ronchi, dietro al centro di Abbiate Guazzone, a due passi dal cimitero locale (che offre anche lo spazio per posteggiare, per chi giunga sul posto in macchina). Fra l'altro é anche l'unico accesso ben segnalato, grazie alla presenza dell'Osservatorio Astronomico, come si vede in foto.
Posteggiare al cimitero non é che sia una scelta ottimale, ma é l'unica alternativa al posteggiar lungo la strada. In teoria sarebbe presente anche un posteggio in corrispondenza all'osservatorio, ma é molto piccolo, e segnalato per essere riservato ai dipendenti dell'osservatorio stesso.
E' abbastanza seccante, dal mio punto di vista di pedone, che si debba camminare su una strada asfaltata aperta al traffico per giungere al bosco, ma alternative non ne ho trovate. In compenso ho avuto modo di notare una vera e propria targa esplicativa sul sentiero, l'unica che ho avuto modo di incontrare sul territorio tradatese, e che riporto qui a lato. Carina, anche se un po' criptica.
Siamo dunque su Tradate 3, a cui é stato dato anche il nome più orecchiabile di "Sentiero dei Ronchi", che dovrebbe avere una lunghezza di cinque chilometri scarsi, ma non si capisce cosa misuri questa distanza, dato che non ci si dice dove arriva, e incrociare altri sentieri, di cui nulla sappiamo se non la sigla in codice.
Una bella cartina della zona sarebbe utile, verrebbe da dirsi, ed effettivamente una la si trova poco più avanti, arrivati all'osservatorio.
E' la mappa che ho messo qui a lato, bella, però riporta solo la zona recintata dell'osservatorio che, fra l'altro é aperta solo nei giorni di festa. Quando son passato era chiuso e quindi dovrò rimandare la vista a questa area in data da destinarsi.
Si cammina ancora un po' e finalmente si entra nel bosco vero e proprio. E tutte le seccature restano dietro. Ad esempio, il cellulare non prende più, e già solo questa mi sembra un'ottima notizia.
Il bosco qui, in realtà, mostra bene la sua origine umana. I pini sono a distanza regolare, il che toglie un bel po' della poesia del paesaggio, ma vi sono comunque scorci che valgono la pena di essere assaporati, come quello che riporto nella quarta foto.
E camminare in una pineta é sempre piacevole, l'aria é leggera, i rumori della civiltà sono lontani, ci si può lasciar distrarre dall'ondeggiare degli alberi al vento.
Riassumendo: vale certamente la pena passare qualche ora nei boschi di Tradate in questa zona, grazie alla natura che s'é riappropriata alla grande del territorio.
Sarebbe bello se venisse fornito un miglior supporto alla visita per il turista occasionale. Un collegamento dal posteggio del cimitero di Abbiate alla rete dei sentieri - senza passare da vie asfaltate - sarebbe una bella cosa. Informazioni appropriate sulla zona, dove vanno i sentieri, e a che distanza sono le mete, sarebbero opportune. Aree dove il viandante si possa riposare un momento (un sasso, un tronco sgrossato) sarebbero bene accette.
Insomma, da fare per rendere il parco più accogliente ce ne sarebbe eccome. Ma tutto sommato una piacevole giornata la si può passare anche così.
3 commenti:
Ciao, i tuoi post sulle passeggiate nel Parco sono davvero ben fatti!
Con alcuni amici stiamo pensando ad un blog che parli del Parco. Ti chiedo se è possibile postare (scrivendo e linkando che sono tuoi) per intero i tuoi articoli sul nostro blog...che non è ancora nato! ;-)
Ti ringrazio in anticipo
A presto
Jacopino da Tradate
Ma certo!
Ciao,
Manolo
(PS: per comunicazioni di questo tipo sarebbe meglio usare la posta elettronica blog.manolo@gmail.com)
ok, ora che è weekend
ti contatteremo via mail
a presto e grazie!
;-)
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