La Pina

La Prealpina era un giornale simpatico, paesanotto, se vogliamo, ma simpatico. Dire "senti un po' cosa ho letto sulla Pina" era un buon incipit per una notizia bizzarra ma non dannosa. Il ciclista che investe una mucca o, tuttalpiù, la mucca che investe un ciclista.

Ho visto oggi per strada un tizio che la leggeva e ho capito che i tempi sono cambiati e, dal mio punto di vista, in peggio. Prima pagina, titolo alto: "Preso l’imbrattatore dei ciclisti padani". Non scherzo, proprio così. Sono andato sul sito della Pina (anche loro hanno un sito web, a proposito di tempi che cambiano) e potete veder qui di fianco di cosa parlo.

Aprire il giornale con una notizia del genere? Che sconforto. E poi il tono. Mi basta leggere l'attacco del pezzo per deprimermi ulteriormente:

"Svolta nelle indagini sul danneggiamento delle sagome dei ciclisti padani nella rotonda di Capolago."

Ma fammi il piacere, o Pasquale Martinoli che hai scritto cotanto articolo. Svolta nelle indagini? E che è? Ma hai idea del livello di infiltrazione mafiosa che c'è nel varesotto? Lo sai quanta droga circola dalle nostre parti? Quante aziende sono nelle mani della delinquenza? E tu chiami l'identificazione di un imbrattatore di sagome una "svolta nelle indagini"? Ma non avevano niente di meglio su cui indagare quei poveri poliziotti? Mi spiace per loro, che sono sicuro avrebbero più volentieri speso il loro tempo su casi molto più importanti.

A parte il tema dell'articolo poi, non riesco a trattenermi dal criticare lo stile dello stesso (abbi pazienza, o Pasquale). Non dico tanto il tono (io mi sarei indignato per lo spreco di energie da parte delle forze dell'ordine per un fatto irrilevante, e avrei notato che forse la "tolleranza doppio zero" i leghisti la vogliono per fatti di questo tipo) quanto proprio la costruzione delle frasi.

L'effetto trenino (due frasi consecutive agganciate dalla ripetizione di un termine) rende la lettura del pezzo pesante, senza che il raddoppio abbia una qualche utilità retorica. Esempio dall'articolo in questione:

".. la Lega che aveva criticato l’atto vandalico. Atto che, peraltro ..."

"... non era rimasta traccia di danni. Danni che invece sono rimasti ..."

Già che ci sono, segnerei come da rivedere pure questo passaggio: "aveva fatto cancellare l’imbrattamento ma qualche tratto, sotto, non è venuto via, permane."

Tratto non è la parola giusta. Fa pensare ai lineamenti. E visto che si parla di facce, vien da pensare che il Pasquale si dolga del fatto che qualche tratto somatico sia rimasto, chessò, un naso qui, un sopracciglio là, mentre lui sperava che fossero tutti andati definitamente persi.
Ma chissà, magari il Pasquale voleva dire proprio quello.

La chiusa al pezzo mi fa venir la nausea: "Il 'sabotatore' è stato preso."

A quando l'olio di ricino?

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