Discorsi da Doppio Zero

Ho un vago ricordo di un film visto nella mia ormai lontana gioventù (forse si tratta di Guardie e Ladri? Uno dei tanti capolavori di Mario Monicelli, dove la coppia Fabrizi - Totò fa veramente faville) dove Aldo Fabrizi, alla ricerca di un bagno, chiama la stanza in una dozzina di modi diversi tra cui, per l'appunto, "Doppio Zero". Il motivo del nome, scoprii anni dopo, è che negli uffici pubblici, tipo ministero, la stanza 00 veniva destinata per l'appunto a quello scopo.

Oggi sono passato vicino a un televisore mentre Bossi sbraitava di una non ben identificata "tolleranza doppio zero" e m'è venuto naturale l'accostamento sanitario. Una tolleranza intestinale, per così dire.

O in alternativa, una tolleranza farinacea? Se non sbaglio, il doppio zero indica una qualità di grano tenero. E verrebbe quindi da pensare che l'Umberto voglia una sorta di tolleranza tenera (per gli amici suoi, supporrei, se il supporre non ricordasse troppo le supposte e mi riportasse quindi alla prima opzione).

Mi viene ora in mente Robert Parish, quel simpatico cestista dei Celtics dei tempi di Larry Bird che s'era accaparrato, per l'appunto, proprio il numero 00. Mi pare di ricordare che lo avesse scelto per ripicca nei confronti di suo padre che, evidentemente sbagliandosi, gli ripeteva spesso che era una nullità.

Se è a Parish che quei burloni di leghisti pensavano facendo questa sparata, non capisco cosa avessero in mente. Quindi probabilmente pensavano proprio a lui.

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