Vaffambicchiere

A me Michele Santoro non mi è mai piaciuto. E' un problema di impostazione culturale, la sua idea di televisione mi infastidisce. Ogni tanto ho visto qualche spezzone di sua trasmissione ma non c'è niente da fare, dopo poco minuti mi spazientisco e mi devo allontanare.

Perciò ho sentito con un certo ritardo che il suo programma avrebbe dovuto saltare un paio di settimane perché il Santoro avrebbe detto nella sua trasmissione "Vaffan... bicchiere".

Non capivo nemmeno cosa volesse dire tutto ciò. Per fortuna esiste youtube, e così ho potuto vedere lo spezzone incriminato:

Due settimane di esilio dalla televisione per questo? In Italia nel 2010? Ma stiamo scherzando?

Vado a cercare spiegazioni, e trovo un articolo del sole 24 ore che chiarisce i contorni della vicenda.

Interessante la replica di Mauro Masi, presidente RAI, alle polemiche conseguenti alla sospensione: "Sento parlare da varie parti di sanzione sproporzionata (...) ho applicato puntualmente la normativa vigente."

Verrebbe da pensare che stia scherzando.

Se si applicassero puntalmente le normative vigenti in Italia saremmo tutti spacciati. Tanto per dirne una: articolo 152 del codice della strada. Quando si viaggia in automobile, in città le luci devono essere tenute spente, ma vanno accese se si esce dall'abitato. La multa va da 38 a 155 euro.

Mi figuro la rivoluzione se si staccassero "puntualmente" contravvenzioni a chi venisse colto sul fatto, magari in un pomeriggio ferragostano in una desolata plaga.

E queste son minutaglie.

Il fatto è che il problema è sempre lo stesso: per gli avversari la normativa si applica, per gli amici si interpreta.

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