Cultura azionista

A me il D'Alema non é che sia mai stato molto simpatico anche se non é che potessi chiarire bene questo mio sentimento. Era una cosa più di stomaco che ti testa.

I suoi tentativi di fare riforme condivise tra destra e sinistra non mi sembravano necessariamente negativi. E' una operazione che ha un suo senso, soprattutto tattico. Ma il suo modo di approcciare la questione mi ha sempre fatto storcere il naso.

Grazie al cielo la sua ultima uscita su questo punto mi dà il modo di chiarire cosa ne penso nei suoi confronti.

"Certi inciuci farebbero bene al paese" ci dice. A me il termine inciucio mi fa accapponare la pelle. Mi evoca l'idea di un patto sotterraneo tra due parti, poca chiarezza, tanti interessi impliciti. Ma siamo sempre dalle parti dello stomaco.

"C'è sempre stato qualcuno più a sinistra, una cultura azionista che ha sempre contestato questo, da quando Sofri accusa Togliatti di non volere fare la rivoluzione ... questa cultura azionista non ha mai fatto bene al paese". Sofri azionista? L'azionismo sarebbe estrema sinistra?

O D'Alema s'é creato una sua definizione di azionismo o sta creando intenzionalmente confusione per delegittimare chi non la pensa come lui.

E' vero che l'azionismo ha una radice estremista, ma questo risale ai tempi del Mazzini. L'azionismo corrente si riferisce di solito al pensiero di Gobetti e dei fratelli Rosselli.

Se davvero D'Alema pensa che questo azionismo non abbia mai fatto bene al paese, beh, la pensiamo in modo diverso.

Nessun commento:

voglio scendere Opera, the fastest and most secure web browser