Musica italiana

Stavo appunto leggendo 24 minuti sul metro del ritorno, la settimana scorsa, quando sono incappato in uno di quegli articoli che si fanno a fine anno, quando non si ha di meglio da fare, nel caso in questione un bilancio sullo stato della musica italiana, con richiesta di classifichetta ai più noti critici musicali della stampa nazionale.

Bah, come direbbe il puffo saccente (verso il quale temo di avere una qualche affinità caratteriale): io odio le classifiche.

Non mi addentro quindi nei dettagli dell'articolo in questione e mi limito a notare che Psiche di Paolo Conte - per me un album bellissimo - ha ricevuto 5 nomination come "delusione", e che Amen dei Baustelle - secondo me il migliore della loro ancor breve carriera - é andato poco meglio, beccandosi solo 3 di questi commenti.

A mitigare la batosta, vedo che Paolo Conte é stato anche indicato 2 volte come "conferma" e i Baustelle una volta come "sorpresa".

Che dire. Paolo Conte, evidentemente se ne frega della critica. Mi verrebbe da dire che se ne frega e basta. Basta andare a un suo concerto per rendersene conto, lui segue la sua strada, se a chi lo ascolta piace, buon per lui, sennò pace.
Non capisco però come si possa restare delusi da un suo album. Al limite non lo si capisce. Almeno, con me funziona così, normalmente non li capisco proprio. Soprattutto gli ulimi, Elegia e Psiche, me li sono ascoltati come sono usciti e mi son detto "Boh.", li ho riascoltati una dozzina di volte, e ho cominciato a entrare in sintonia. Passato qualche mese mi é sembrato che quelle canzoni ci fossero da sempre.

Ma forse sono io che sono un po' lento di comprendonio. Ho fatto sentire a una mia amica Elegia e l'ho avvertita che forse inizialmente avrebbe trovato l'album un po' ostico ... lo ascolta e mi dice "Ma é bellissimo!". Che invidia.

Dunque, non me la prendo per i commenti negativi a Psiche. Mi dispiace un po' di più per i Baustelle. Anche qui mi lascia perplesso che il loro Amen sia considerato deludente. Non sarà un capolavoro, probabilmente i Baustelle faranno di meglio in futuro, mi pare ne abbiano le potenzialità, ma credo che sia un passo in avanti rispetto agli album precedenti. Più interessante sia la musica sia i testi. Nulla di rivoluzionario rispetto ai precendenti ma un miglioramento complessivo del lavoro, é un album che si fa ascoltare dall'inizio alla fine, e lo trovo coinvolgente.

Del resto mi lascia pure perplesso il commento del Deregibus, che li mette tra le sorprese. Ma penso che il problema sia che il giochino era quello di dare qualche nome da incasellare come sorpresa, conferma e delusione. Mancava proprio la possibilità di un parere più articolato.

Nota di merito quindi al De Luigi, che si é chiamato fuori dal gioco indicando solo quelle che per lui sono state le due conferme dell'anno, evitando sorprese e delusioni. Non mi nascondo che sono così soddisfatto anche perché tra i due nomi che ha fatto c'é anche quello di Paolo Conte.

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