Che immondizia ...

Oh bene. Anche il mio ridente paesotto ha la sua installazione post-postmoderna (o roba del genere).

Un commento stringato: Una vera immondizia.

Si dirà: "Ecco il solito antiquato che non capisce l'arte contemporanea. Si impigrisce a guardare quadri di secoli fa, come se i moderni non abbiano il diritto, anzi, il dovere di produrre arte".

Ebbene, chi affermerebbe ciò non sarebbe poi molto lontano dal mio pensiero. Però, almeno questa volta, penso di poter giustificare la mia posizione.

L'installazione è stata realizzata in questo modo: si è preso un caseggiato fatiscente a due passi (non metaforici) dalla piazza comunale, lo si è transennato, si è stipata immondizia (nemmeno questa metaforica) alle finestre e alla base della facciata. Fine dell'opera.

A quanto ho capito, il senso recondito di tutto ciò sarebbe quello di stimolare i miei paesani a fare più raccolta differenziata. Altre voci (in un paese circolano sempre altre voci, su qualunque tema) dicono invece che si tratterebbe di una sorta di manifestazione di solidarietà con i napoletani e con i loro problemi.

Non so gli altri, ma io non mi sento particolarmente stimolato a far alcunchè da questa ideona. Anzi, mi girano un po' le scatole (queste sì metaforiche) che si sia trasformato un pezzo di centro cittadino in discarica a cielo aperto.

Mi consolo pensando che poteva andare peggio, visto che fortunatamente i sacchi utilizzati vengono già dalla raccolta differenziata. Inoltre mi pare ci sia anche un aspetto comico nella vicenda (anche questo un classico della vita di paese, difficilmente succedono cose serie, per quanto l'intenzione sia altra). Paradossalmente, se questa settimana la raccolta differenziata fosse stata troppo scarsa, non avrebbero avuto modo di stimolarci a fare più raccolta differenziata. O, chissà, avrebbero importato immondizia dai paesi vicini.

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