Ma papy no, per l'amor del cielo no!
L'altro giorno ero sul punto di fare un'eccezione. Ero in treno (al solito sovraffollato) e sento controvoglia un tale sulla trentina che blaterava con una sua coetanea di nonsoché. Hai voglia a dire che la buona educazione impone di non badare ai blaterare degli sconosciuti, ma quando gli sconosciuti sono appiccicati a te c'é poco da fare.
L'altro giorno ero sul punto di fare un'eccezione. Ero in treno (al solito sovraffollato) e sento controvoglia un tale sulla trentina che blaterava con una sua coetanea di nonsoché. Hai voglia a dire che la buona educazione impone di non badare ai blaterare degli sconosciuti, ma quando gli sconosciuti sono appiccicati a te c'é poco da fare.
Insomma, suona il telefono e costui, con fare da uomo navigato, sbuffa guardando al display "E' mio padre. Chissà cosa vuole. Vabbè, meglio che risponda."
A sorpresa (mia) cambia voce, che gli diventa quella di uno studente delle medie (un po' imbecille) e dice gioiosamente "Ciao papy! Sono in treno! Sono quasi arrivato a Milano!" e altre notizie fondamentali di questo tipo, accompagnate da gran consumo di punti esclamativi.
Ecco, questa volta la scoppinata l'avrei tirata al figlio, e non solo per la impossibilità fisica di raggiungere il padre.
Ecco, questa volta la scoppinata l'avrei tirata al figlio, e non solo per la impossibilità fisica di raggiungere il padre.
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