Molti anni fa un mio compagno di scuola, in genere mansueto, si esibiva di tanto in tanto in uno sciocco numero da avanspettacolo: afferrava per il bavero il suo vicino di banco e si metteva a sbraitare senza motivo "IO NON TOLLERO LA VIOLENZA! Questo non me lo dovevi fare! Perchè lo sai che IO NON TOLLERO LA VIOLENZA!" Inutile dire che la scenetta risultava abbastanza comica, si rideva, il violento non violento si scusava col vicino e tutto finiva lì.
Mi viene in mente questo aneddoto insignificante perchè leggo su altratradate, tra i commenti al post, questa idiozia firmata "Anonimo":
gli ebrei proprietari di terreni in Tradate (NON SONO RAZZISTA, chiaro???) sono ebrei, mercanti abilissimi. Lo sappiamo!
Caro anonimo, non solo sei razzista, ma sei pure, come direbbe un anglofono, "in denial", ovvero sembra che tu ti renda conto che il razzismo sia una sciocchezza ma superi bellamente il problema negando (e negandoti, probabilmente) che il tuo sia razzismo. Mi verrebbe pure da dirti, se ti conoscessi e avessi modo di dirti certe cose, di non attribuire ad altri quel che pensi di sapere tu, quel "lo sappiamo!", insomma, tientelo per te.
Ma non ce l'ho tanto con te, quanto con chi ti conosce e non ti dice quel che ti meriti [cfr. Petrolini: "Non ce l'ho con te, ma con quello che ti sta accanto, perchè non ti butta giù"].
D'altronde, anonimo, non sei il solo. Ho sentito oggi del ragazzetto italocinese a cui una banda di teppistelli ha spaccato la faccia, e dei loro genitori che sostenevano non si trattasse di razzismo, come non è razzismo, pare, ammazzare un tale dandogli dello "sporco negro".
Pare dunque che per molti italiani il razzismo sia qualcosa di diverso dall'attribuire in senso spregiativo ad un determinato gruppo di individui una caratteristica comune, e attaccarli, a parole o fatti, per la loro appartenenza a quel gruppo. Mi piacerebbe solo sapere cosa mai è razzismo secondo voi.
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